Un breve ma interessante articolo de LaVoce spiega le differenti filosofie di implementazione delle monete digitali tra le tre potenze economiche mondiali: USA, UE, e Cina.
Da tempo si discute in tutto il mondo sulla possibile adozione delle cosiddette “monete digitali” e sulle loro possibili conseguenze sulle transazioni finanziarie. La differenza tra le monete digitali e quelle elettroniche (carte di credito e di debito…) è che per usare queste seconde bisogna passare obbligatoriamente da intermediari – come le banche – presso i quali dobbiamo depositare monete vere per avere il diritto di usare quelle elettroniche. Per usare le monete digitali basterebbe avere un account presso una banca centrale, senza aver bisogno di averlo presso una o più banche.
La Cina è stato il primo paese a sperimentare lo yuan digitale, per motivi più politici che economici: tenere sotto controllo i flussi monetari, impedire che sistemi di pagamento privati usati per il commercio elettronico locale prendano piede, favorire l’adozione dello yuan come moneta da usare negli scambi internazionali a posto del dollaro.
Gli Stati Uniti hanno messo allo studio la loro moneta digitale proprio per evitare che il dollaro perda lo stato di moneta privilegiata per gli scambi internazionali, ma il progetto è ancora nelle fasi embrionali, tra le spinte per la tutela della privacy (che invece in Cina non sono molto presenti) e la resistenza del sistema bancario, che prevede una perdita del suo ruolo attuale.
Nell’area euro la spinta è verso un sistema che porti a ridurre la dipendenza da sistemi di pagamento esteri e il rischio di problemi da monete digitali private (cripto- e stable-coin), mantenendo un grado di protezione della privacy superiore a quello delle altre monete.
Marco Tabili, in un articolo dal titolo “Una rivoluzione nei pagamenti chiamata euro digitale“, pubblicato sempre su LaVoce.info, affronta il caso particolare dell’ipotesi del lancio di una moneta digitale europea, chiamata Euro Digitale, per limitare l’influenza di Visa e Mastercard.


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