Il gesto del calciatore del Napoli Osimhen che ha esposto una maglietta con la scritta “#end police brutality in Nigeria” ha reso noto all’opinione pubblica italiana il tema delle proteste contro le forze dell’ordine nel più popoloso paese africano.
Le forze di polizia nigeriane hanno da sempre una cattiva fama e già ai tempi del lockdown erano stati denunciati abusi ed aggressioni. Ad inizio ottobre era stato diffuso un video in cui si vedevano agenti della detestata SaRS (Squadra speciale anti rapine) trascinare due uomini fuori da un hotel di Lagos, per poi sparare a sangue freddo ad uno di essi. Questo ha provocato una serie di proteste, appoggiate anche da personaggi famosi che hanno portato all’annuncio dello scioglimento del corpo come racconta un articolo di Lifegate.
Africarivista ci dice che però questo annuncio non ha fermato i manifestanti che chiedono il rilascio dei manifestanti arrestati e giustizia per le vittime delle forze dell’ordine. Chi protesta ritiene necessaria un’indagine condotta da una commissione indipendente che faccia luce sulle violenze ma soprattutto una polizia seria i cui agenti abbiano una formazione adeguata per affrontare i problemi dell’ordine pubblico.
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