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Il caso Balzerani: i colpevoli, le vittime, le parole.

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Su suggerimento di @Guidarello Guidarelli, @sfax6 e @ergonomico.

Un articolo di Repubblica uno della Stampa danno conto delle polemiche suscitate dalle recenti dichiarazioni dell’ex brigatista Barbara Balzerani in occasione del quarantesimo anniversario del rapimento di Aldo Moro:

“C’è una figura, la vittima, che è diventato un mestiere, questa figura stramba per cui la vittima ha il monopolio della parola. Io non dico che non abbiano diritto a dire la loro, figuriamoci. Ma non ce l’hai solo te il diritto, non è che la storia la puoi fare solo te”. Così l’ex brigatista Barbara Balzerani – della colonna romana delle Br e componente del gruppo che ha preso parte al rapimento di Aldo Moro – ha commentato l’anniversario di quel 16 marzo 1978, ieri sera al centro sociale Cpa di Firenze, alla fine della presentazione del suo libro “L’ho sempre saputo”. L’incontro era stato fissato il giorno stesso dell’anniversario della strage di via Fani e questo ha suscitato non poche polemiche e proteste da parte di parlamentari del centrosinistra e della destra fiorentina. Lei ha risposto con quelle parole sulle vittime a chi ricordava l’intervento del capo della polizia Franco Gabrielli che aveva sostenuto che “vedere i brigatisti in tv era un oltraggio ai morti”.

Sull’argomento Christian Raimo ha recentemente pubblicato un post su Facebook dove riprende un vecchio articolo scritto per Nazione Indiana nel quale dava una lettura non comune delle recenti polemiche sulla legittimità e l’opportunità di dare parola e visibilità a chi si è reso responsabile di crimini di guerra o politici.

Immagine da Wikimedia.


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