A cura di @perodatrent.
Il Guardian intervista lo storico Yuval Noah Harari sul problema dell’informazione e delle fake news, affrontate nel suo ultimo libro, 21 Lessons for the 21st Century.
Dopo l’introduzione del problema politico dell’intelligenza artificiale, l’intervistatore pone la domanda: Perché è il liberalismo in particolare ad essere minacciato dai Big Data?
Il liberalismo è basato sull’assunzione che tu hai un accesso riservato al tuo mondo interno di percezioni, pensieri e scelte, e nessuno tranne te può veramente capirti. È così che le tue opinioni sono l’autorità più alta nella tua vita, come in politica ed in economia -l’elettore e il consumatore hanno sempre ragione.
Anche se le neuroscienze dimostrano che la libera scelta non esiste, in pratica il concetto viene accettato perché nessun altro poteva capire o manipolare le tue opinioni personali. Però adesso la tecnologia delle neuroscienze e la capacità di accumulare una enorme quantità di dati sui singoli individui, e di trattarli in modo efficace, significano che siamo molto vicini al punto in cui una entità esterna può interpretare le tue opinioni meglio di quanto lo possa fare tu stesso. Ne abbiamo avuto un’idea con l’ultima epidemia di fake news.
Le le notizie false sono sempre esistite, ma la differenza è che oggi è possibile adattare la storia ad una persona particolare, perché si conoscono i suoi particolari pregiudizi.
Immagine da flickr (Luca Moglia).
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