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L’incredibile storia dell’Isola Inaccessibile

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Nel maggio del 2024 il Corriere della Sera ha raccontato una storia straordinaria riguardante un’isola inaccessibile e due fratelli tedeschi che vi hanno vissuto da soli per due anni.

A fine Ottocento Frederick e Gustav Stoltenhoff trascorsero 23 mesi sull’isola più remota dell’arcipelago più remoto del mondo. Un libro riemerso dal passato racconta la loro storia.

L’isola in questione è situata in un luogo lontano e difficile da raggiungere.

Tristan da Cunha è un arcipelago dell’Oceano Atlantico meridionale a metà strada tra Africa e Sudamerica, composto da quattro isole: Tristan da Cunha è la principale e l’unica abitata, le altre sono Inaccessible, Nightindale e Gough. Politicamente fa parte del Territorio britannico d’oltremare di Sant’Elena, Ascensione e Tristan da Cunha, ma le altre due isole sono molto distanti (Sant’Elena si trova 2.172 chilometri più a Nord). Città del Capo dista oltre 2.800 chilometri, le coste dell’Argentina quasi 2.400. L’isola e l’arcipelago devono il loro nome all’ammiraglio portoghese che le scoprì nel 1506. Per la colonizzazione bisognerà attendere altri tre secoli, e fra i protagonisti ci fu anche un italiano. I primi a stabilirsi a Tristan da Cunha furono infatti, nel 1811, gli statunitensi Jonathan Lambert e Andrew Millet insieme al livornese Tommaso Corri. Erano pirati, sulla nave proveniente dal Brasile avevano caricato semi, animali e alberi da frutto. Non avevano fatto i conti con i britannici, che cinque anni dopo si appropriarono di Tristan (nel frattempo ribattezzata Island of Refreshment) per impedire ai francesi di usare quell’avamposto per liberare Napoleone, in esilio a Sant’Elena dal 1815.

I protagonisti di questa storia sono due fratelli tedeschi, Hans e Klaus, che hanno deciso di vivere sull’Isola Inaccessibile, senza alcun contatto con il mondo esterno.

«Se Tristan da Cunha è l’arcipelago più lontano da ogni terra emersa, Inaccessible Island, che si trova a 20 miglia marine e est dell’isola di Tristan, è la più remota isola del più remoto arcipelago del mondo, forse uno dei pochi luoghi in cui quasi nessuno va nell’epoca in cui tutti vanno dappertutto» si legge nella postfazione de L’isola Inaccessibile, appena dato alle stampe da Ciost Edizioni.

Il libro, pubblicato da Eric Rosenthal nel 1952 con il titolo di Shelter from the Spray e mai tradotto in italiano fino ad ora, racconta l’incredibile avventura di due fratelli tedeschi, che nel 1871 decisero di trasferirsi sulla disabitata Inaccessible Island per inseguire il loro sogno: cacciare le foche, numerose attorno all’isola, e arricchirsi vendendo il loro grasso e le pelli. L’impresa fallì e dopo 23 mesi sull’isola Frederick e Gustav Stoltenhoff fecero ritorno a Città del Capo, ma la loro avventura è rimasta immortale: ancora oggi detengono il record di sopravvivenza sull’isola più remota dell’arcipelago più remoto del mondo.

Hans e Klaus hanno costruito una modesta capanna e si sono adattati alla vita selvaggia. Hanno imparato a pescare, cacciare e coltivare il cibo. La loro routine quotidiana era scandita dal sorgere e dal tramonto del sole e si dice che abbiano sviluppato una profonda connessione con la natura circostante. La vita sull’isola non è stata facile. I due fratelli hanno dovuto affrontare tempeste, carestie e malattie. Non avevano accesso a cure mediche, ma la loro determinazione li ha tenuti in vita. Dopo due anni di isolamento, una spedizione scientifica ha raggiunto l’isola e ha fatto una scoperta sorprendente: Hans e Klaus erano in buone condizioni di salute, ma erano felici di tornare alla civiltà. Hanno raccontato la loro esperienza e sono diventati un fenomeno mediatico.

Missione Scienza ci parla di quest’isola e della sua storia successiva:

Perfino i cani dei due fratelli scapparono e divennero selvaggi! I fratelli sopravvissero grazie alle uova di pinguino che, a detta loro, non avevano dei sapori gourmet. I fratelli vissero lì per due anni, prima di arrendersi. Questo fu l’unico tentativo prolungato di insediamento. Grazie alla spedizione norvegese del 1938 si è potuta avere una collezione abbondante di rocce, uccelli e piante. Durante questa spedizione gli scienziati raggiunsero l’altipiano dell’isola e stettero lì per tre settimane. Durante la Seconda guerra mondiale fallì il tentativo di trasformare l’isola in una fattoria. In questo modo flora e fauna dell’isola furono preservate. Nel 1962 una spedizione della Royal Society sbarcò sull’isola, senza riuscire a penetrare nell’entroterra. La mappatura dell’isola fu eseguita dalla nave. Nel 1982 una spedizione di insegnanti e studenti inglesi del Denstone College arrivò sull’isola. Gli scienziati stettero lì dal 25 ottobre 1982 al 9 febbraio 1983.  Questa è la spedizione che ha prodotto più conoscenze dell’isola di qualsiasi altra: sono state fatte mappature dell’isola e sono state studiate anche la flora e la fauna.

La storia dei fratelli e dell’Isola Inaccessibile è stata ripresa anche da GognaBlog.


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