Più di 200 collaboratori che lavoravano in subappalto alla valutazione e al miglioramento dei prodotti di intelligenza artificiale di Google sono stati licenziati senza preavviso in almeno due ondate di licenziamenti avvenute il mese scorso, riferisce un interessante articolo di WIRED Usa.
La valutazione, modifica e riscrittura delle risposte del chatbot Gemini per migliorare gli output dell’AI (tra cui la funzione di sintesi delle ricerche di Google chiamata AI Overviews) è affidata a collaboratori esterni impiegati dalla GlobalLogic (Hitachi) e da altre società di outsourcing. Diversamente dai lavoratori che devono etichettare o moderare contenuti, spesso dislocati in Paesi come il Kenya, pagati pochi dollari all’ora, e impiegati da varie società tech, in questo caso parliamo di persone reclutate negli Stati Uniti, insegnanti o professionisti del settore della conoscenza. In particolare, chi partecipava al programma Super Rater (dedicato ai sommari AI) doveva avere un master o un dottorato di ricerca, diversamente dai valutatori generalisti con il compito di giudicare output più semplici.
Secondo i lavoratori sentiti da Wired, i licenziamenti arrivano nel mezzo di una disputa in corso su retribuzioni e condizioni di lavoro. Ma chi è rimasto si chiede se il suo stesso lavoro non ponga le basi per la propria sostituzione.
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