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Decine di persone sono sono state trovate morte a Bujumbura, capitale del Burundi: secondo la polizia le vittime, per la maggior parte giovani uomini uccisi con colpi di arma da fuoco (ed alcuni ritrovati con le mani legate dietro la schiena), sarebbero state uccise in conseguenza degli scontri avvenuti con dei gruppi armati che nella giornata di venerdì hanno assaltato tre installazioni militari.
Il Burundi sta vivendo una profonda crisi da aprile, quando il presidente Pierre Nkurunziza aveva annunciato la sua candidatura per un terzo mandato nelle elezioni previste a Luglio, in cui il presidente era stato effettivamente rieletto. La BBC riporta la notizia e propone vari approfondimenti sulla crisi in corso.
Richard Hamilton di BBC Africa sostiene che vengono ritrovati cadaveri nelle strade di Bujumbura con frequenza quasi giornaliera, ma questo è il più alto numero di morti trovati in una sola notte da lungo tempo. La preoccupazione serpeggia nelle Nazioni Unite, che hanno già cominciato a pianificare l’invio di una rapida forza di reazione in caso d’emergenza; anche osservatori militari dell’Unione Africana sono presenti sul territorio per valutare la situazione. L’inviato sepciale delle Nazioni Unite, Adama Dieng, ha dichiarato alla BBC:
“We can observe today in Burundi a clear manipulation of ethnicity by both the government and opposition, we know that ethnicity can be used to divide populations, and spreading hatred among them, which can have tragic consequences.”
Immagine di Jordi Bernabeu Farrús Segui via Flickr, CC BY 2.0
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