Su L’Ultimo Uomo, Emanuele Atturo racconta l’incontro Sinner–Berrettini.
Ci sono partite perfette, partite in cui ti senti bene. Sei intenso, le gambe girano, sei solido ma brillante, concentrato ma creativo. Entrano i colpi difficili e quelli facili, sai sempre cosa fare e per qualche ragione sai in anticipo dove colpirà il tuo avversario. Ti muovi prima, la palla sembra venirti incontro, la colpisci coi piedi fermi, il braccio attraversa l’aria e si richiude verso la spalla. Sei esattamente dove dovresti essere. In quei momenti ti sembra di toccare la perfezione.
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