Per la prima volta in 8 anni i principali paesi produttori hanno concordato di produrre meno barili per fare aumentare i prezzi, ma mancano ancora molti dettagli.

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La notizia era stata segnalata anche da Ander Elessedil; riportiamo qui il testo della segnalazione, anticipata dal Post.

L’OPEC ha raggiunto un accordo per il taglio della produzione di petrolio (anche se non si conoscono ancora i dettagli). E’ la prima decisione del genere da anni e fa seguito a una prolungata crisi in molti paesi esportatori (Venezuela, Angola, Algeria, Iran, Iraq ma anche Russia e Arabia Saudita) a seguito dei bassi prezzi del greggio, insufficienti per sostenere bilanci statali fortemente dipendenti dalla rendita petrolifera. Una decisione del genere era stata finora bloccata da uno stallo fra Arabia Saudita e Iran.

Forse è una coincidenza, o forse ha influito, è notizia di questi giorni che anche il ricchissimo regno saudita si è visto costretto a tagliare pesantemente benefit e stipendi dei dipendenti statali a seguito della preoccupante riduzione delle riserve e del deficit diventato insostenibile. Le conseguenze della decisione non sono facilmente quantificabili. L’OPEC, per quanto importante, non è più così egemone nell’offerta di petrolio come era qualche decennio fa. Nondimeno bisogna ipotizzare prezzi più alti nel medio periodo.