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L’orgoglio curvy non può trasformare l’obesità in un valore da glorificare

L’orgoglio curvy non può trasformare l’obesità in un valore da glorificare

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Su suggerimento di @Brisso.

Alice Oliveri parla su The Vision di fat-shamingfat body activism e di obesità.

La modella Natalie Hage qualche anno fa sarebbe stata definita con mera ipocrisia linguistica “una modella per taglie forti”, ma è ciò che oggi risponde invece all’appellativo di curvy. È diventata relativamente popolare perché oggetto di un dibattito, o meglio, artefice di una vera e propria gogna mediatica attuata attraverso la diffusione di un video in cui tira metaforicamente le orecchie di un uomo seduto accanto a lei su un aereo. Il tizio in questione si stava prodigando in messaggi derisori della modella, non immaginando le conseguenze catastrofiche che questo gesto avrebbe avuto sulla sua dignità, quando la ragazza ha malauguratamente per lui buttato un occhio allo schermo dello smartphone, leggendo tutto.


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