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L’Unione Europea ad un “Momento Hamilton”?

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Lo avevamo scritto, che a meno di grosse sorprese non ci sarebbero state novità sul Fondo per la ripresa, il più importante strumento europeo per contrastare la gigantesca crisi economica dovuta al coronavirus. Francia e Germania ci hanno fatto una sorpresa, e anche bella grossa.

Lunedì Emmanuel Macron e Angela Merkel hanno annunciato di aver trovato un accordo per proporre un fondo da 500 miliardi di euro da raccogliere sui mercati finanziari emettendo titoli comuni garantiti dal bilancio dell’UE (!) e distribuire con sussidi a fondo perduto (!!). I punti esclamativi segnalano quelli che nelle scorse settimane erano stati i nodi più difficili da sciogliere: dove reperire i soldi e come distribuirli.

La Francia e i paesi del Sud Europa, fra cui l’Italia, chiedevano titoli comunitari e sussidi; quelli del Nord, fiscalmente più conservatori e scettici su una ulteriore cessione di sovranità all’UE, versamenti semplici e prestiti. La Germania era rimasta in mezzo: Merkel aveva aperto ai titoli europei ma senza sbilanciarsi sulla distribuzione del fondo. Ora che si è convinnotota sui sussidi, accogliendo di fatto le richieste del Sud, la proposta ha ottime possibilità di essere approvata nel prossimo Consiglio Europeo, previsto per il 18 e 19 giugno.

Su Twitter, nelle oscure nicchie degli impallinati di Europa che frequentiamo per scopi puramente sociologici (ehm), diverse persone hanno definito la conferenza di Merkel e Macron uno “Hamilton moment”. L’espressione non si riferisce al noto musical di Broadway, al matematico irlandese o al pilota britannico di Formula 1, ma al contributo che il segretario al Tesoro americano Alexander Hamilton diede, nel 1790, alla trasformazione del debito dei singoli stati della vecchia confederazione nel debito pubblico dei nuovi Stati Uniti. Gli stati del Nord, insomma, si fecero carico dei debiti del Sud per garantire maggiore autorevolezza alla nuova entità centrale.

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