Su suggerimento di @HugoFiala.
Bruno Trentin, ex segretario generale di FIOM e CGIL, parla in un pezzo del 2006 ripreso recentemente da minima&moralia del difficile rapporto della sinistra italiana con la meritocrazia.
La meritocrazia come criterio di selezione degli individui al lavoro ritorna alla moda nel linguaggio della sinistra e del centrosinistra, dopo il 1989; ma prima ancora con la scoperta fatta da Claudio Martelli a un Congresso del Psi sulla validità di una società «dei meriti e dei bisogni». In realtà, sin dall’illuminismo, la meritocrazia che presupponeva la legittimazione della decisione discrezionale di un «governante», sia esso un caporeparto, un capo ufficio, un barone universitario o, naturalmente un politico inserito nella macchina di governo, era stata respinta.
Immagine da Wikimedia Commons.
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