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moovies giugno 2024

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Cercando ispirazione fra le altre rubriche di hookii, questa volta partiamo da toobino (a proposito, quell’articolo sui costumi di Master and Commander è da rileggere!). Mi sono imbattuta in questo articolo della Treccani che parla di moda e cinema; infatti,

Fin dai suoi albori il cinema è stato strettamente connesso con la moda. L’abbigliamento infatti riveste un ruolo fondamentale in un film dal momento che il suo compito principale è quello di esprimere la ‘essenza’ del personaggio.

Agli arbori, gli attori provvedevano da sè ai propri costumi o al massimo si servivano dalle sartorie teatrali, ma poi Hollywood capì che era necessaria una figura specifica, il costumista, che all’inizio aveva principalmente il ruolo di mettere in risalto la figura della diva. And the rest is history, come si dice: il connubio moda/cinema dura da allora e non smette di essere proficuo anche se la tendenza è chiara:

 Molto spesso il costumista, soprattutto nei film che hanno un’ambientazione contemporanea, ricorre ad abiti confezionati. In tal modo il suo ruolo creativo viene in parte ridotto. Il risultato di questa tendenza appare chiaro se si esaminano le statistiche relative agli Oscar. Dopo il 1966 infatti, quando l’Oscar per i costumi fu vinto da I. Sharaff con Who’s afraid of Virginia Woolf? (1966; Chi ha paura di Virginia Woolf?), il premio è stato assegnato solamente per costumi storici o fantastici.

La figura dello stilista acquista quindi sul set una notevole rilevanza. Egli offre i suoi abiti alla produzione cinematografica con reciproco vantaggio: pubblicità per la griffe e costo ridotto dei costumi per la produzione.

Voi avete un’icona preferita del cinema che ha dettato moda? Valgono anche le serie, la prima che mi viene in mente è Miami Vice, ma anche le star (Brigitte Bardot, Audrey Hepburn, Richard Gere in American Gigolo). Io vi dico la mia: Katharine Hepburn.


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