Su segnalazione di @Massimo011.
Nonostante la situazione di crisi generale, e di conseguenti tagli annuali (lineari e non) alcune imprese specifiche continuano ad essere aiutate dallo Stato per ripianare e rendere presentabili bilanci che altrimenti sarebbero in rosso. È quanto sostiene Stefano Feltri su Il Fatto Quotidiano in riferimento alle aziende partecipate che hanno agganci con la politica.
Altro che articolo 18: in Italia c’è un tabù che resiste a tutto: i sussidi alle imprese non si possono tagliare. Poco importa che siano utili, meri regali o scandalosi furti alla collettività. Come documentato nel 2012 da La Stampa, di circa 33 miliardi versati dallo Stato alle aziende quasi 30 finiscono a partecipate dallo Stato per far risultare sostenibili bilanci che altrimenti sarebbero in rosso. Da consulente del governo Monti, Francesco Giavazzi presentò un piano di tagli troppo radicale e quindi dimenticato. Poi è arrivato Matteo Renzi che, nel programma delle primarie 2013 per la segreteria del Partito democratico, prometteva questo: “Una riduzione del 20-25 per cento degli investimenti e dei trasferimenti alle imprese. Base aggredibile: 60-70 miliardi. Obiettivo di risparmio: 12-16 miliardi”.
Immagine da Wikimedia Commons.
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