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Olobionte 2.0: l’altruismo “emergente” delle comunità di batteri

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Su suggerimento di @Mambombuti

 

I batteri , come gli esseri umani, vivono in gruppi di molti individui e per questo devono arrivare a un compromesso tra i bisogni individuali e quelli dell’intero gruppo in modo da risolvere le situazioni conflittuali e garantire la massima probabilità di sopravvivenza all’intera comunità.
Un recente studio pubblicato su Nature sembra aver dimostrato come grandi comunità di batteri geneticamente identici tra loro, siano riusciti a sviluppare una forma di “cooperazione metabolica” e una strategia “emergente” che permetterebbe ai batteri con differenti necessità di alternarsi per trarre vantaggio dalle situazioni che di volta in volta si trovano ad affrontare (i batteri più interni nella colonia si alternano ad esempio a quelli più esterni per un migliore accesso ai nutrienti a disposizione).

“nel processo di formazione di una comunità, si sviluppano aree distinte, come in un castello medievale con mura protettive custodite da soldati che possono offrire protezione ai contadini per assicurare la sopravvivenza del clan. I batteri ovviamente non sono consapevoli di questa ‘divisione del lavoro’: semplicemente, è una cosa che emerge dalla complessità di un sistema in cui esistono delle interazioni sociali.”

Tali dinamiche ricordano da vicino quanto avviene anche nelle comunità umane dove i conflitti tra gruppi con interessi opposti devono spesso trovare una soluzione di compromesso “comune” tra esigenze “individuali” divergenti.
Immagine by Doc. RNDr. Josef Reischig, CSc. (Author’s archive) [CC BY-SA 3.0], via Wikimedia Commons


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