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Perché in C’era una volta in America Noodles legge Martin Eden?

Perché in C’era una volta in America Noodles legge Martin Eden?

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Perché in una scena del film C’era una volta in America Noodles (Robert De Niro) legge Martin Eden e cosa hanno in comune la pellicola del compianto Sergio Leone e il capolavoro di Jack London? Ce lo spiega su Rivista Studio Franco Ferrini, l’unico sopravvissuto degli sceneggiatori del celebre film di Leone.

Può succedere che in un film si vedano anche per un solo secondo le immagini di un altro film, o sullo schermo di un cinema o alla televisione. Oppure se ne vede il titolo sulla luminosa sopra l’entrata di un cinema. In un caso o nell’altro, i film oggetto della citazione non vengono mai scelti senza criterio. Sono una scelta mirata. A uno scopo ben preciso. In Bersaglio di notte di Arthur Penn, ad esempio, Gene Hackman è un detective privato tradito da sua moglie. Lui lo scopre pedinandola fino a un cinema dove danno La mia notte con Maud di Eric Rohmer (si vede il titolo, per l’appunto, sulla luminosa). Il film in cartellone poteva benissimo essere anche un altro, invece hanno scelto proprio La mia notte con Maud. Perché parla dell’infedeltà coniugale. In questo modo, Arthur Penn vuole dirci che il tema in Bersaglio di notte, al di là della detective story, è il tradimento. Non solo coniugale ma anche ad altro livello, come dimostra la rivelazione finale del giallo (che non rivelo per ovvie ragioni). All’inizio di Gremlins si vedono alcune immagini – innevate – di La vita è meravigliosa di Frank Capra. Anche qui non è una scelta casuale. Perché la storia praticamente è la stessa. Nell’horror di Joe Dante la famiglia del protagonista e l’intera comunità di Kingston Falls rischiano di perire sotto gli artigli dei mostriciattoli capeggiati da Ciuffo Bianco; nel film di Capra la famiglia di James Stewart e l’intera comunità di Bedford Falls (si noti quel Falls in condominio) rischiano di finire nelle grinfie di Potter, lo spietato capitalista arraffa tutto. Lui pure ha i ciuffi bianchi, quelli di Lionel Barrymore. Alla fine di L.A. Confidential, dopo i titoli di coda, appare un’immagine di Hopalong Cassidy, un eroe western molto famoso negli USA, protagonista di film e di serie tv sin dagli anni Trenta. Col che il regista, Curtis Hanson, vuole dirci che L.A. Confidential è un western. Metropolitano, ma western. Dove al posto dei banditi e degli sceriffi vi sono i poliziotti e le gang, mentre i cavalli sono sostituiti dalle auto e le sciantose da saloon da un giro di prostitute somiglianti alle dive di Hollywood.

 


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