Marco Senaldi su Artribune racconta la singolare storia di Piero Simondo, che nel 1957 a Cosio d’Arroscia, un paesino di 193 anime arroccato sull’Appennino Ligure, fondò l’ultima delle grandi avanguardie artistiche del Novecento: il Situazionismo.
Il fatto è che il parigino Guy Debord, la sua compagna Michelle Bernstein, l’antimilitarista inglese Ralph Rumney, il farmacista Pinot Gallizio, l’artista apolide Asger Jorn e il musicista Walter Olmo, si trovarono a Cosio non per caso, ma invitati lì da Piero Simondo e dalla moglie, Elena Verrone. I Simondo, infatti, non erano intellettuali provinciali, ma creativi cosmopoliti capaci di straordinarie iniziative, come il Movimento Internazionale per una Bauhaus Immaginista (1955) o il Congresso degli Artisti Liberi, tenutosi ad Alba l’anno dopo (1956). Tutti eventi, dibattiti, idee, che hanno anticipato temi, e persino termini, poi ripresi sic et simpliciter, dal Situazionismo “francese”.
Poco dopo, Simondo venne espulso dal movimento con una specie di “colpo di stato artistico”. Da quel momento, la paternità del situazionismo passò a Debord, che la cristallizzò nella sua opera più famosa: La società dello spettacolo. In essa, l’incipit di ispirazione marxista già indica la strada del movimento:
Tutta la vita delle società nelle quali predominano le condizioni moderne di produzione si presenta come un’immensa accumulazione di spettacoli
In questo articolo su De Contemporaneo si da’ una definizione completa di “situazione” e dei principali meccanismi utilizzati dal movimento:
In sostanza, un progetto politico dove le persone comuni erano stimolate a partecipare e a costruire una loro creatività sociale, dando una grande importanza vitale alla propria autoaffermazione e al proprio tempo libero.
I situazionisti si propongono dunque di rivalutare la vita comune attraverso situazioni creative, ovvero giochi che presto diventeranno happening, azioni, raccogliendo l’esperienza creativa dei precedenti gruppi e cercando di costruire intorno a questi eventi degli interventi urbani e indirizzati all’abitare.
Simondo, pittore oltre che intellettuale, è venuto a mancare il 6 novembre del 2020, a 92 anni. La città di Alba gli ha dedicato la sua prima retrospettiva.
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