Su suggerimento di @Sguenz.
Le ricerche universitarie sembrano sempre concentrarsi su aspetti strani e peculiari: anche quando esiste uno scopo valido per quel campo di ricerca, ciò che rimane impresso sono i dettagli curiosi. Ecco allora un articolo che riporta uno studio congiunto delle Università di Oxford e Northumbria ed abbina la sessualità e la lunghezza delle dita: sembra che la tendenza alla promiscuità non abbia molto a che fare con il genere, maschio o femmina, ma che la lunghezza relativa dell’anulare possa darne qualche indizio. Scommettiamo che vi state già guardando le mani?
Qui trovate la stessa notizia riportata da sciencedaily, con anche i link allo studio originale.
Immagine tratta da Wikipedia
Commenta qui sotto e segui le linee guida del sito.