Un articolo del blog Girovagando in Montagna riguarda l’arte del “ravanaggio“.
Il ravanage è una pratica sportiva o, per meglio dire, una filosofia di vita, legata strettamente con l’escursionismo, di cui è una variante per taluni fondamentale e anzi irrinunciabile. Consiste grosso modo nel “girovagare per le montagne al di fuori dei sentieri, deliberatamente o involontariamente, quasi sempre in situazioni impreviste e variamente difficoltose”. Una delle frasi tipiche è: “Tagliamo di qui che facciamo prima”. Cosa che in realtà non accade quasi mai e che implica invece: perdita parziale o totale dell’orientamento, prolungamento abnorme del percorso inizialmente previsto, infognamento in mugaie o boscaglie di ontani su terreni impervi che implicano dislivelli e fatiche immani, gravi sofferenze fisiche e morali (prossime allo sfinimento),rientro alla base per il rotto della cuffia (col buio incombente o addirittura a notte fonda).
Anche il blog del Gruppo Amici della Montagna di Cuveglio descrive il ravanage, traccia un profilo psicologico dei praticanti e pubblica un elenco dei luoghi.
Il Ravanage è una variante dell’escursionismo montano. Consiste nello spostarsi fuori sentiero perdendo l’orientamento e trovandosi in situazioni impreviste e difficoltose come affrontare ripidi pendii su terreni instabili, pareti di roccia, profondi precipizi, grovigli di rovi inestricabili. Situazioni che, pur avendo medesimo effetto nascono in modalità che può essere involontaria ma anche volontaria. La modalità involontaria accade quando si perde il sentiero per vari motivi. Un motivo può essere che il sentiero non è segnato bene o per distrazione o per poca visibilità a causa della nebbia. Spesso capita di seguire vie abbandonate o tracce di animali. A volte succede che, per pigrizia, non si consulta la cartina o il gps trovandosi in situazioni tipo: “andiamo avanti di qui, tanto lo ritroviamo il sentiero”. La modalità volontaria avviene quando l’escursionista decide consapevolmente di lasciare il sentiero. Solitamente è un’azione estemporanea ma, a volte, è premeditata. La situazione tipica nasce da frasi come “tagliamo di qui, che facciamo prima”
Cosa differenzia il Ravanage dal mero perdersi? Mentre il perdersi è frutto di ingenuità o imperizia il Ravanage è frutto di una scelta, di una volontà, di una sottile perversione.
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