A cura di @Ander Ellessedil.
La nostra galassia, la Via Lattea, fa parte del cosiddetto Gruppo Locale, un ammasso di galassie che danzano al ritmo della gravità intorno a un centro di massa situato in mezzo a loro. E nel Gruppo locale la Via Lattea è una delle tre più grandi insieme alla galassia di Andromeda e alla galassia del Triangolo. Completano il quadro una miriade di galassie minori, come le due nubi di Magellano, satelliti della nostra galassia.
Molte galassie nane del Gruppo Locale sono difficili da rilevare. Sono piccole e molto tenui, perse nell’immensità dell’universo e nascoste in mezzo alle stelle della stessa Via Lattea. Negli anni sono state fatte alcune osservazioni accurate del cielo e si ritiene di aver scovato una decina di oggetti che possono candidarsi a essere ritenuti satelliti della nostra galassia. Le certezze sono ancora di là da venire, proprio per la difficoltà di rilevazione.
Un decimo oggetto candidato è stato di recente annunciato da un gruppo di astronomi, i quali hanno usato, per la loro ricerca, il grande telescopio Subaru, situato sul monte Mauna Kea, alle Hawaii. Anche se non vi è ancora la certezza sulla sua natura questo oggetto ha già un nome, Virgo I.
Si tratterebbe di una galassia nana, o più propriamente di un ammasso globulare, un insieme informe di stelle, situato circa 280.000 anni luce da noi e con un diametro di 300 anni luce. Considerando che la Via Lattea è larga 100.000 anni luce si può ben vedere come Virgo I sia relativamente vicino e molto piccolo. Galatticalmente parlando.
La scoperta di Virgo I è avvenuta scandagliando una fetta molto ridotta del cosmo. Potenzialmente potrebbero esserci dozzine di galassie nane satelliti della nostra. Sono solo molto difficili da individuare, ben più difficili di galassie distanti miliardi di anni luce da noi.
Ne parla Phil Plait sul suo blog Bad Astronomy.
Immagine da Pixabay.
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