Su suggerimento di @Brisso.
Partendo da un’intervista di Scarlett Johansonn al Washington Post sui pericoli dei deepfake pornografici, Riccardo Luna spiega in un articolo per Agi in cosa consiste questa tecnica e i pericoli che porta con sé.
La prima volta in cui ho visto un video in cui parlava Obama, ma non era Obama, è stato un anno fa. Ero ad una conferenza internazionale e il ricercatore ci stava mostrando le meraviglie ma soprattutto i rischi dei deepfakes. Si tratta di video in cui è possibile essenzialmente fare due cose: far dire a qualcuno qualcosa che non ha mai detto (se pensate a Trump che dichiara guerra alla corea del Nord, non ci andate molto lontani visto che un deepfakes di Trump è già stato realizzato, dal partito socialista belga, sebbene con buone intenzioni); oppure aggiungere il volto di una persona al corpo di un’altra (e in questo caso le applicazioni riguardano soprattutto il mondo del porno).
Immagine da Flickr.
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