Sull’Espresso, un’inchiesta descrive i legami della ONG francese SOS Chrétiens d’Orient (Sosco), che ha recentemente fondato una sezione italiana, l’estrema destra e il governo siriano. L’ONG è stata fondata nel 2013 da persone legate al Front National, e negli anni ha raccolto molto sostegno all’interno della destra cattolica francese. I suoi fondatori dichiarano che il loro obiettivo è sostenere i Cristiani d’Oriente, in modo che possano rimanere nel loro paese e mantenerci viva la presenza cristiana: ufficialmente lo fanno con aiuti umanitari, e inviando i loro volontari a intessere rapporti con la popolazione. Del resto, come ha osservato il sociologo Artaud de la Ferrière, il cristianesimo d’Oriente ha una grande importanza simbolica per l’estrema destra francese. I Cristiani della regione sono un simbolo della violenza islamista e del passato imperiale della Francia nel Medio Oriente, ma anche un modello – mitizzato – di difesa e preservazione di una società cristiana tradizionale che i cattolici tradizionalisti aspirano a diffondere anche in Francia.
Sosco Italia, così come la casa madre francese, ha inoltre sostenuto il governo di Assad, visto come un baluardo contro il jihadismo. Non si tratta di una posizione isolata nell’estrema destra, dato che molti movimenti di quell’area si sono schierati con Assad, per ragioni che vanno dall’antiamericanismo all’antisemitismo alla lotta contro l’estremismo islamico. Secondo l’Espresso, Sosco avrebbe sostenuto direttamente, con aiuti e rifornimenti, alcune milizie filogovernative, capeggiate da persone che sono accusate di crimini di guerra: la stessa ONG, del resto, dichiara apertamente di aver dato aiuto alle “famiglie dei martiri e dei combattenti” che si difendono “contro Isis e al-Qaeda”. Anche alcuni progetti più chiaramente di beneficenza sarebbero comunque legati a doppio filo alle organizzazioni controllate dalla famiglia Assad. Accanto a questa attività in Siria, Sosco ne svolge anche una in Italia, cercando di enfatizzare la propria natura cattolica e ufficialmente apartitica, e fa opera di lobby per la ripresa delle relazioni di collaborazione internazionale col governo siriano.
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