Come la musica altera la nostra percezione del tempo [EN]
di Puccini • 14 Mar 2015 • 7 commenti • 7
Su suggerimento di @Puccini.
Il compositore Jonathan Berger discute su Nautilus i meccanismi che permettono alla musica di sabotare la nostra percezione del tempo, ergendo a massimo esempio di questo fenomeno il Quintetto per archi in Do Maggiore di Franz Schubert, compositore noto per la sua capacità di sviare l’ascoltatore e ingannarlo con quelle che Robert Schumann definì “celestiali lungaggini”.