In sintesi, secondo i giudici, è vero che i carabinieri aprirono un “canale di comunicazione” con Cosa nostra, ma si trattò solo di una “improvvida iniziativa” portata avanti per “fini solidaristici” ovvero “la salvaguardia dell’incolumità della collettività nazionale e di tutela di un interesse generale – e fondamentale – dello Stato“.
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