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Teletrasporto, entanglement e inquietanti azioni a distanza

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A cura di @NedCuttle21(Ulm).

Su Il Tascabile, la recensione a firma di Andrea Capocci del libro Spooky Action at a Distance, scritto dal divulgatore di Scientific American George Musser. Nella prima parte dell’opera, l’autore ripercorre la storia del dibattito sviluppatosi in seno alla comunità scientifica intorno al fenomeno quantistico dell’entanglement e al principio di località, proseguendo poi, nella seconda parte, con un’analisi delle difficoltà relative alla divulgazione di teorie particolarmente seducenti anche se non ancora falsificabili come la cosiddetta teoria delle stringhe. L’articolo di Capocci si chiude con le riflessioni della fisica tedesca Sabine Hossenfelder su un importante progetto del Cern e sulla consistenza delle suddette teorie.

[…] Negli anni Trenta, studiare la fisica teorica significava in gran parte occuparsi delle idee di Einstein. Era lui ad aver dimostrato l’esistenza degli atomi, gettato le basi della meccanica quantistica e, ovviamente, spiegato la struttura dell’universo con un capolavoro di eleganza, la teoria della relatività generale. Avrebbe dato lavoro ai teorici per altri cento anni. La relatività (in gran parte opera sua) descriveva l’interazione gravitazionale tra corpi dotati di massa o energia e permetteva previsioni più accurate mentre la meccanica quantistica (sviluppata da numerosi altri scienziati) descriveva le proprietà di particelle, atomi e molecole ma ipotizzava l’impossibilità di prevedere con precisione l’evoluzione di un sistema. Eppure, quella che trovava più conferme sperimentali era la meccanica quantistica.

Immagine da Flickr.


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