L’articolo di The Verge «Is Tesla cooked?» racconta il momento difficile che sta attraversando Tesla, con un crollo delle azioni del 15% in un solo giorno e una perdita di valore di mercato superiore al 50% rispetto ai massimi di dicembre. Questo significa che oltre 800 miliardi di dollari sono svaniti nel nulla, e persino Elon Musk, nonostante resti l’uomo più ricco del mondo, ha visto il suo patrimonio ridursi di oltre 100 miliardi di dollari.
La causa principale è il drastico calo delle vendite, che sta colpendo Tesla in tutto il mondo. Negli USA, lo stato più importante per l’azienda, le vendite in California sono scese del 12% nel 2024. In Europa, la situazione è ancora più grave: in Germania le immatricolazioni sono crollate del 76%, in Italia del 55%, mentre in Norvegia del 48%. In Cina, il mercato automobilistico più grande al mondo, Tesla è in caduta libera da cinque mesi consecutivi, soffocata dalla concorrenza di produttori locali come BYD, che offrono auto più economiche e competitive.
Un altro problema è che la gamma Tesla inizia a mostrare i segni del tempo. La Model X è sul mercato da 10 anni, la Model S addirittura da 15, e le modifiche apportate nel tempo sono state minime. Anche le Model 3 e Model Y, i due modelli più venduti, hanno subito solo aggiornamenti marginali, mentre la concorrenza continua a lanciare veicoli più innovativi e accattivanti. L’unica vera novità introdotta negli ultimi anni è stata il Cybertruck, che però si è rivelato un fiasco:
“Musk predicted that Tesla would eventually sell 500,000 Cybertrucks a year. Last year, the company only sold an estimated 40,000.”
Da tempo Musk promette il lancio di un’auto elettrica accessibile da 25.000 dollari, ma il progetto è stato continuamente posticipato. Di recente, nel 2024, ha addirittura dichiarato che un modello di questo tipo non rientra più nei piani di Tesla, perché l’azienda vuole concentrarsi su guida autonoma e intelligenza artificiale:
“I think having a regular $25,000 model is pointless.”
Nel frattempo, i concorrenti si sono mossi. Kia, Volkswagen e BYD stanno riempiendo il vuoto lasciato da Tesla, lanciando modelli più economici. In Cina, la BYD Seagull è diventata un fenomeno di vendite, con un prezzo di soli 10.000 dollari e un’autonomia di 190 miglia, un’offerta imbattibile rispetto ai prezzi più elevati delle Tesla.
Sul fronte della guida autonoma, Tesla è in ritardo. Aziende come Waymo, di proprietà di Alphabet (Google), hanno già lanciato servizi di robotaxi operativi, mentre il Full Self-Driving di Tesla rimane un software incompleto, oggetto di critiche e cause legali per pubblicità ingannevole sulle sue reali capacità.
A peggiorare la situazione c’è il danno d’immagine causato direttamente da Musk. Il suo coinvolgimento politico, le dichiarazioni provocatorie e le polemiche hanno reso Tesla un marchio sempre più divisivo. Molti proprietari stanno vendendo le loro auto o addirittura rimuovono il logo Tesla per non essere associati a Musk. Il malcontento ha dato vita a proteste fuori dai concessionari, episodi di vandalismo e incendi dolosi contro showroom e stazioni di ricarica.
“Tesla vehicles have been defaced with swastikas and expletives. Four Cybertrucks were destroyed in a fire in Seattle. The rage is real.”
Anche tra gli investitori cresce l’incertezza. Alcuni membri del consiglio di amministrazione hanno venduto milioni di dollari in azioni, segno che il futuro dell’azienda non è più così sicuro. Ora Tesla è a un bivio: riuscirà a rilanciarsi con un modello economico e una strategia più chiara, o continuerà a perdere terreno a favore di una concorrenza sempre più agguerrita?
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