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Tesori Nascosti del Ospedaletto

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Marica S. Tacconi su The Conversation racconta la “scoperta” di uno spartito agli Ospedaletti di Venezia.

Tacconi, che insegna Musicologia e Storia dell’arte alla Penn State, ha avuto la possibilità di visitare l’Ospedale di Santa Maria dei Derelitti — così si chiamava allora — nel 2019. L’istituzione nasce come ricovero di anziani, vedove, indigenti, orfane; la costruzione è datata al XVI secolo, ma strutture simili erano presenti a Venezia fin dalla seconda metà del XI secolo.

Da un punto di vista musicale il complesso è interessante per come operava: i grandi compositori di allora (Vivaldi, Porpora, etc.) fornivano un’istruzione musicale per le giovinette lì ospiti. La preparazione favolosa delle allieve è descritta con parole icastiche da Charles de Brosses: «La musica eccezionale è quella degli Ospedali dove le putte cantano come gli angeli e suonano il violino, l’organo, l’oboe, il violoncello, il fagotto; insomma non c’è strumento che le spaventi».

In questo paradiso, la musica non è solo nell’aria. Nella sua visita Tacconi ha potuto apprezzare gli affreschi degli Ospedali, tra cui uno di Jacopo Guarana, dal titolo appunto Concerto delle putte intorno ad Apollo.

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Nella comitiva suonante si nota dipinto uno spartito, a cui Tacconi si è avvicinata scoprendo con sorpresa che le note erano ancora leggibili e la musica firmata dal «Sig. Anfossi».

Questa scoperta ha spronato Tacconi alla ricerca della vita e degli spartiti di Anfossi (un autore quasi sconosciuto oggi); lo sforzo è culminato col concerto del 2 dicembre prossimo, Tesori Nascosti del Ospedaletto, introdotto dalla Tacconi stessa.

Poiché la musica del passato era scritta in una notazione diversa da quella utilizzata oggi, è necessario tradurre e inserire ogni segno della partitura originale – note, dinamiche e altri segni espressivi – in un software di notazione musicale per produrre una partitura moderna che possa essere facilmente letta dai musicisti di oggi.

Eseguendo su strumenti d’epoca e utilizzando un approccio storicamente informato, i musicisti del Venice Music Project e io siamo entusiasti di far rivivere questa musica straordinariamente bella e significativa. Il suo abbandono non è certo un riflesso della sua qualità artistica, ma piuttosto il risultato del fatto che altri compositori, come Vivaldi e Mozart, hanno occupato i riflettori e messo in ombra le opere di altri maestri.


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