Emily Spivack su Smithsonian magazine racconta la vita di Elizabeth Keckley, da schiava ad imprenditrice di moda.
Elizabeth Keckley nacque in schiavitù nel 1818 in Virginia. Sebbene abbia incontrato una serie di difficoltà dopo l’altra, grazie alla sua determinazione, a una rete di sostenitori e alle sue preziose abilità di sarta, alla fine comprò la sua libertà dai proprietari di St. Louis per 1.200$. Nel 1860 si recò a Washington per avviare una propria attività di sartoria e conobbe la moglie del presidente, Mary Todd Lincoln.
Nonostante il successo, i modelli giunti fino a noi sono di difficile attribuzione. Nel XIX secolo i tessuti erano così costosi che non era raro “disfare” una abito per ricavarne la stoffa e cucirne un’altro; così i ricercatori devono basarsi sui diari delle committenti, sperando di trovare annotazioni su data della confezione e particolari della foggia, così da essere sicuri dell’origine del vestito. Qui una creazione commissionata da Mary Lincoln:
Gli abiti di Keckley si caratterizzavano per una sobrietà rispetto alla moda dell’epoca. La sua bravura non era solo come sarta, ma anche nell’intessere relazioni di affari sia con la committenza che con i collaboratori. Al tempo confezionare abiti era l’opportunità di lavoro più redditizia per una donna; le qualità nelle sue creazioni erano:
la vestibilità e la sua abilità nel drappeggiare il tessuto sul corpo. Era conosciuta come «la sarta di Washington» perché i suoi abiti avevano una vestibilità straordinaria.
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