Sam Jones, corrispondente del Guardian, pubblica un reportage da Vieira do Minho, un comune portoghese situato nel distretto di Braga, un territorio accidentato del Portogallo settentrionale dove vivono gli ultimi esemplari di un’antica razza di pony in via di estinzione.
Si tratta del Garrano, un pony conosciuto fin dal paleolitico e apprezzato anche da Romani, appartenente alla famiglia dei cavalli iberici e originario della Spagna settentrionale e del Portogallo. Questa razza veniva utilizzata principalmente come cavallo da soma, per l’equitazione e per i lavori agricoli leggeri.
Lungo il fianco della collina, mucchi di letame fresco indicano la strada per trovare una delle specie più emblematiche e in via di estinzione della regione. In poco tempo, la curva di un collo marrone scuro si alza da un nido di rocce muschiose e felci marroni invernali. Appartiene a un Garrano, un’antica razza di pony che ha vissuto nella penisola iberica abbastanza a lungo da apparire nei dipinti di artisti del Paleolitico e di Diego Velázquez. La sua corporatura robusta e tozza aiutò il Portogallo a costruire e mantenere il suo impero. Oggi, però, il Garrano fatica a sopravvivere.
Il Garrano ha iniziato il suo declino a metà del XX secolo, con la meccanizzazione dell’agricoltura, passando da circa 40.000-60.000 esemplari negli anni ’40 a i 1.500-3.000 attuali.
“Un cavallo ha bisogno di una funzione” dice José Leite, un veterinario che lavora come consulente tecnico dell’Associazione degli allevatori di cavalli Garrano (Acerg). “Senza di essa, sono destinati a scomparire. Ed è quello che stava succedendo qui. La necessità del cavallo come strumento agricolo è cessata e così anche questo allevamento intensivo si è fermato.
L’associazione di allevatori (Acerg) sta cercando di trovare uno scopo alla razza: ottimo per il trekking, il Garrano è un animale ideale per i cavalieri alle prime armi. Viene anche messo al servizio della prevenzione incendi, in un paese dove questo fenomeno è una vera piaga: Acerg ha messo a disposizione 280 cavalli alla più grande società elettrica portoghese per aiutare a ripulire dalle sterpaglie le basi dei tralicci in un territorio montagnoso di 4000 ettari.
La perdita di funzione e l’emergenza climatica non sono gli unici problemi che il Garrano deve affrontare. I suoi puledri sono infatti una facile preda per i branchi di lupi che sono protetti da anni in queste zone, dove vivono fin dal paleolitico. Un equilibrio difficile in questa doppia operazione di protezione. E’ in atto un impegno da parte dell’ICNF (l’Istituto Nazionale di Conservazione delle Foreste) per lanciare una serie di progetti per sostenere gli allevatori di cavalli nell’attuazione delle misure di protezione più appropriate per prevenire gli attacchi dei lupi (costruzione di recinti e utilizzo di cani da bestiame portoghesi).
Gli allevatori vorrebbero venissero introdotte altre prede come le capre e intanto portano le cavalle gravide a valle, perché possano allevare i puledri in sicurezza. Questo però snatura parzialmente la razza, che risulta più addomesticata e perde parte della sua natura selvaggia.
Inoltre, aggiunge, se i pony se ne andassero, potrebbero portare con sé i loro predatori. “Perderemmo tutto quel patrimonio genetico molto importante”, dice Ariana Bezerra, un’allevatrice “e se i Garranos scomparissero, anche i branchi di lupi sulle montagne scomparirebbero”.
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