Su suggerimento e a cura di @Baco93.
L’autunno è alle porte e con esso ricomincia la campagna di vaccinazione antinfluenzale.
Il vaccino antinfluenzale classico in commercio in genere mira a sviluppare anticorpi contro una proteina chiave del virus, l’emoagglutinina (HA) che rappresenta l’antirecettore con il quale il virus si ancora allo specifico recettore della cellula da infettare, ovvero l’acido sialico delle glicoproteine di membrana.
Fino ad oggi questo tipo di vaccini doveva essere aggiornato ogni anno perché i virus sviluppano la tendenza a mutare i siti di attracco dell’emoagglutinina (testa), rendendo quasi del tutto inefficace la risposta immunitaria stimolata dal vaccino. L’influenza ogni anno causa delle vere e proprie pandemie, per la comparsa e la selezione di stipiti virali meno efficacemente neutralizzati dagli anticorpi presenti nella popolazione. I ricercatori del National Institutes of Health, di Bethesda ,Scripps Research Institute e dello Janssen Center of Excellence for Immunoprophylaxis hanno lavorato su un nuovo tipo di vaccino basato sulle nanoparticelle. Gli studiosi hanno puntato al cosiddetto “gambo” di HA, ossia la parte della proteina che serve da sostegno alla testa e che muta molto meno di frequente rispetto a quest’ultima.
Structure of the influenza virion. The hemagglutinin (HA) and neuraminidase (NA) proteins are shown on the surface of the particle. The viral RNAs that make up the genome are shown as red coils inside the particle and bound to Ribonuclear Proteins (RNPs). “3D Influenza virus” by National Institutes of Health, via Commons
Gli esperimenti condotti sui topi sembrano dimostrare che il nuovo vaccino abbia delle potenzialità nel contrastare l’infezione da virus influenzali anche molto pericolosi e virulenti come il virus H5N1. Un articolo da LeScienze.
Immagine CC BY-SA 2.0 di David Mulder da flickr
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