Dati privati provenienti da un sito neo nazista di suprematisti bianchi – collegato a omicidi e atti di terrorismo – sono stati resi pubblici da un utente identificato con il nome “dati antifa”. Il database contiene informazioni dettagliate su circa mille membri, tra cui nome utente, messaggi privati, post pubblici, indirizzi mail e indirizzi IP, spiega Ars Technica.
Si tratta del sito di suprematisti bianchi conosciuto con il nome Iron March, lanciato nel 2011 e chiuso 6 anni dopo, nel 2017, senza una spiegazione ufficiale. In base a quanto ricostruito nel febbraio scorso dal Southern Poverty Law Center, un’organizzazione che si batte contro odio e intolleranza, membri di Iron March hanno contribuito alla creazione di contenuti a sostegno del genocidio di ebrei e non bianchi, poi propagandati sui social come Twitter e Facebook, e nel forum interno si sono incitati tra loro per intraprendere azioni dirette, a volte di carattere criminale.
SPLC racconta inoltre che almeno due gruppi terroristici (situati nel Regno Unito e in Scandinavia), inneggianti la creazione di un mondo reazionario solo per i bianchi, sono stati collegati a Iron March. Il sito inoltre era affiliato o aveva supportato almeno nove gruppi fascisti in nove diversi paesi, tra cui Serbia, Grecia, Australia e Ucraina.
Ne parla un articolo di Valigia Blu.
Commenta qui sotto e segui le linee guida del sito.