Su suggerimento e a cura di @Ander Elessedil
Un team di archeologi spagnoli ha recentemente esplorato una tomba (scoperta nel 2013 ma probabilmente già saccheggiata nell’era bizantina) nella necropoli di Qubbet el-Hawa, sulla riva occidentale del Nilo di fronte alla città di Aswan, l’antica Elefantina. Giunti in fondo ad un passaggio nascosto hanno scoperto la tomba di Sattjeni, un membro della famiglia che governò Elefantina durante la XII° dinastia (2000-1800 a.C.).
Sattjeni è stata un membro dell’élite di Elefantina, la capitale della provincia più meridionale durante il Medio Regno e la porta per i territori nubiani. La necropoli di Qubbet el-Hawa è il luogo dove i governatori di Elefantina hanno storicamente costruito le proprie tombe; i governatori, ufficialmente dei funzionari nominati dal faraone, in territori così lontani dal potere centrale tendevano a formare dinastie locali a somiglianza di quella reale, e anche se il potere non passava necessariamente da padre in figlio rimaneva solitamente all’interno della stessa famiglia.
Il fondatore della dinastia locale fu Sarenput il Vecchio, la cui tomba a Qubbet el-Hawa è una delle più ricche e decorate tombe non reali dell’intero Egitto. Assurse al suo ruolo durante il regno del faraone Senusret I (1971-1926 a.C.) e accumulò enorme potere come fidato governatore e gestore dei territori recentemente acquisiti dal faraone nell’Egitto meridionale.
Suo successore fu suo nipote, Sarenput II il Giovane; il suo regno durò una quarantina di anni e oltre alle funzioni religiose (Elefantina era patria di dei locali molto venerati) e governative del nonno aggiunse anche quelle di comandante militare di tutte le forze del Sud dell’Egitto. La sua tomba, sempre a Qubbet el-Hawa, è solitamente descritta come un gioiello architettonico.
In una delle pitture conservate sulle pareti della sua tomba si può vedere il governatore insieme al figlio, Ankhu, che in un’altra parte della tomba è descritto con anch’esso il titolo di Governatore e rappresentato come colui che gestì le cerimonie funebri del padre. Una caratteristica delle pitture della tomba è la posizione predominante data alla madre di Sarenput II, Hetepet; il suo titolo non è diverso da quello della moglie di Sarenput II, sacerdotessa di Satet, una divinità locale. La sua diversa importanza, espressa dalla grandezza delle figure in puro stile egizio, forse sta a indicare la sua importanza come figlia di Sarenput I e pertanto in possesso del lignaggio regale che ha passato al figlio.
Poco dopo la morte di Sarenput II la dinastia ebbe una crisi, poiché il figlio Ankhu probabilmente scomparse poco dopo il padre senza lasciare alcun erede. Dopo un periodo di lotte dinastiche assurse alla carica di governatore Heqaib II, lo sposo della più anziana delle due figlie di Sarenput II, Gaut-Anuket. Il loro figlio, Heqaib-Ankh, sarebbe diventato il futuro governatore ristorando completamente la linea di sangue, se non fosse che la madre morì improvvisamente con l’erede ancora bambino. Il fatto che la dinastia sia entrata nuovamente in crisi in seguito della morte di Gaut-Anuket, con un figlio legittimo vivo, forse sta a indicare che il potere di Heqaib II dipendesse esclusivamente dal lignaggio di sua moglie.
Quello che sappiamo di sicuro è che la situazione si risolse quando la figlia minore di Sarenput II prese il posto della sorella morta e sposò il vedovo. Questa donna era Sattjeni V, la proprietaria della tomba scoperta solo di recente. Con la linea di sangue ripristinata suo figlio (e non il figlio della sorella) divenne il successivo governatore di Elefantina.
Immagine da Wikimedia Commons
Commenta qui sotto e segui le linee guida del sito.