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Operation Christmas Drop

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Sapiens, il magazine dedicato all’antropologia, in un articolo a firma Roberto J. González esamina criticamente una tradizione natalizia di lunga data: la missione militare statunitense che distribuisce giocattoli e forniture in tutta la Micronesia.

La regione della Micronesia comprende centinaia di isole e include cinque nazioni sovrane e tre territori statunitensi. La storia della regione è profondamente segnata dalla colonizzazione spagnola e dall’occupazione statunitense.

La Micronesia come regione si estende su centinaia di isole e comprende cinque nazioni sovrane: Palau, Stati Federati di Micronesia (FSM), Isole Marshall, Kiribati e Nauru. La Micronesia comprende anche tre territori degli Stati Uniti: Guam, le Isole Marianne Settentrionali e l’isola di Wake, un piccolo atollo abitato da diverse dozzine di personale dell’aeronautica e appaltatori civili.

Operation Christmas Drop è una missione di addestramento annuale coordinata dal personale militare statunitense e dalle forze alleate, che distribuisce pacchi contenenti riso, carne in scatola, attrezzature da pesca e giocattoli per bambini a quasi 60 isole micronesiane.

Quest’anno, le truppe statunitensi sono state supportate da un contingente multilaterale composto da personale dell’aeronautica militare proveniente da Giappone, Australia, Canada, Corea del Sud e Filippine.

Nonostante le buone intenzioni, secondo l’articolo l’operazione è in realtà una “performance umanitaria” che non cerca di risolvere i problemi materiali a lungo termine degli isolani. L’operazione è quindi criticata per essere una dimostrazione di potere militare e di eccezionalismo americano in un contesto nel quale l’espansione delle installazioni militari statunitensi a Guam ha avuto conseguenze dannose per gli habitat, le acque e i siti ancestrali. Inoltre, i test sulle armi hanno introdotto materiali tossici e radioattivi negli ecosistemi locali.

Alcuni isolani apprezzano i doni ricevuti, ma molti criticano l’operazione che ritengono non affronti le minacce esistenziali come i cambiamenti climatici e l’innalzamento del livello del mare.

Date queste minacce esistenziali, forse non sorprende che molti isolani scelgano di lasciare le loro case; decine di migliaia di residenti dalle isole della Micronesia più minacciate dai cambiamenti climatici sono già emigrati verso le isole più grandi o verso la terraferma degli Stati Uniti. Questi modelli migratori sono un indicatore cruciale delle reali lotte che i micronesiani devono affrontare e che non vengono affrontate dalle missioni “umanitarie” annuali.

Operation Christmas Drop è descritta invece dal Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti come la missione umanitaria più duratura del mondo, iniziata nel 1952. L’operazione si basa sull’appoggio volontari locali di Guam, inclusi insegnanti, gruppi religiosi e famiglie che partecipano all’evento principale di preparazione dei pacchi.

Alla fine del 2020, Netflix ha rilasciato Operation Christmas Drop, una storia d’amore natalizia con le spiagge mozzafiato di Guam come sfondo. La commedia romantica si basa sulla vera missione “umanitaria” e rappresenta il pieno culmine del militarismo performativo. Come alcuni altri film americani, è stata una collaborazione tra il Pentagono e Hollywood, con il Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti che forniva ai registi l’accesso gratuito agli aerei militari e alla base aerea Andersen, a condizione che le sceneggiature dei film fossero approvate dai funzionari governativi.


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