A cura di @NedCuttlw21(Ulm).
Un articolo pubblicato su Il Tascabile ripercorre la storia delle leggende sui cosiddetti vampiri nella tradizione cristiana del Settecento europeo, tracciando un curioso parallelismo tra i santi e le celebri creature della notte e proponendo al contempo un’interpretazione antropologica di tali credenze.
Le chiese di mezza Europa potrebbero essere stipate di corpi di vampiri scambiati per santi, pronti a risvegliarsi. Sembra quasi di vedere la scena. Un gemito sovrasta le giaculatorie. Silenzio, poi lo sconquasso di pietre divelte e vetri infranti. Ora il santo è lì, in piedi. Uno spasmo del labbro ne mostra i canini aguzzi, rivelando la sua vera identità.
L’idea che i venerabili della tradizione cattolica abbiano qualcosa a che fare con i vampiri si ritrova in molti testi di polemica teologica del Diciottesimo secolo. Nel 1749, l’“illuminista” Prospero Lambertini, già asceso al soglio pontificio col nome di Benedetto XIV, si sentì in dovere di aggiungere uno specifico paragrafo su questi esseri della notte nella seconda edizione del De servorum Dei beatificatione et beatorum canonizatione, il suo monumentale manuale sulle procedure di santificazione.
Immagine da Wikimedia.
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