un sito di notizie, fatto dai commentatori

Vetro che vale più dell’oro

0 commenti

Sul blog del British Museum Kelly Accetta Crowe, già curatrice della mostra Luxury and power: Persia to Greece che analizzava la storia del lusso come strumento politico in Medio Oriente e nell’Europa sudorientale dal 550 al 30 a.C., risale alle misteriose origini del vetro e al suo ruolo come indicatore di status sociale e oggetto di lusso.

Il vetro: la fragilità, la sua unica debolezza. Anche nel mondo contemporaneo è forse più prezioso dell’oro, se consideriamo le infinite applicazioni di questo materiale.

Eppure, come molti altri materiali che oggi diamo per scontati, l’origine esatta del vetro è avvolta nel mistero. Dove sia emersa per la prima volta la produzione del vetro è ancora oggetto di dibatitto. Frammenti di vetro grezzi e non lavorati appaiono sia in Mesopotamia che in Egitto intorno al 2000 a.C., ma è stato solo circa 400 anni dopo che vasi di vetro, amuleti e gioielli hanno iniziato a essere realizzati in veri e propri laboratori. Non si sa esattamente come gli antichi vetrai scoprirono per la prima volta che la cottura in forno di una combinazione di cenere vegetale (contenente soda) e sabbia (contenente calce e silice) crei il vetro, ma i primi frammenti come questo danno credito all’ipotesi che il vetro possa essere stato prodotto per la prima volta come sottoprodotto di scarto della metallurgia e della produzione di maiolica egiziana (un materiale ceramico non argilloso spesso con uno smalto dai colori vivaci).

La tecnica di produzione della maiolica egiziana aveva molte somiglianze con quella del vetro e queste lavorazioni a volte avvenivano nello stesso laboratorio. Gli oggetti in vetro egiziani venivano spesso esportati e, nonostante si conoscessero le tecniche per produrre vetri trasparenti, la preferenza veniva data alla creazione di vetri colorati con l’aggiunta di rame per il blu o il rosso, stagno per il bianco, piombo per il giallo, ossidi di manganese per il rosa e il viola. Il vetro trasparente, che ha una colorazione di base giallastra o verdastra, richiedeva invece un “decolorante”, in genere biossido di manganese. L’Egitto esportava anche lingotti di vetro grezzo che venivano lavorati da mastri vetrai in altre parti del mondo antico.

La prima grande fioritura del vetro egizio e mesopotamico nel XVI e XV secolo a.C. produsse disegni multicolori in gran parte opachi ma fantastici, tra cui vasi per cosmetici, amuleti, gioielli e intarsi utilizzati nei mobili. Questi venivano fusi in stampi di argilla o di metallo o, nel caso di recipienti, modellati attorno a un nucleo organico che veniva poi rotto e rimosso una volta che il vetro si era raffreddato.

Intorno al 1050 a.C. la lavorazione del vetro divenne marginale a causa del declino economico di molte aree mediterranee e bisogna attendere 300 anni per vedere rifiorire l’arte del vetro in Mesopotamia. Intorno al 250-200 a.C. i vetrai di Alessandria d’Egitto e dell’Italia meridionale iniziarono a sperimentare con le canne in vetro, ma la più grande innovazione fu la scoperta della soffiatura del vetro, probabilmente inventata nel Levante nel I secolo a.C., che permetteva agli artigiani di gonfiare il vetro fuso con una cerbottana. Una rivoluzione che fece diventare il vetro non più un solamente un oggetto di lusso, ma un indispensabile materiale per usi comuni nella vita quotidiana.

Ciò ha portato a pareti delicatamente sottili e ha rivoluzionato i tipi di recipienti in cui il vetro poteva essere modellato: se il vaso poteva essere immaginato, allora poteva essere realizzato. Anche la soffiatura del vetro richiedeva solo una frazione del tempo necessario per lo stampaggio o la fusione del nucleo, portando alla produzione e alla distribuzione di massa di oggetti in vetro nel mondo antico, probabilmente per lo sgomento di alcuni, come l’imperatore Tiberio (che governò dal 14 al 37 d.C.). Questa spettacolare innovazione alla fine ha minato il lusso del vetro: ha fatto sì che il vetro costava molto meno da produrre e poteva essere goduto da più persone. Il commercio attraverso gli imperi durante il periodo ellenistico e romano diffuse le tecniche di lavorazione del vetro, un tempo concentrate in tutto il Mediterraneo, in tutta Europa e in Asia. Negli ultimi 2.000 anni, le culture di tutto il mondo hanno incorporato il vetro nella loro arte e nella loro vita quotidiana.


Commenta qui sotto e segui le linee guida del sito.