A cura di @NedCuttle21(Ulm).
Tra il 1837 e il 1839, sulla rivista inglese Bentley’s Miscellany comparvero Le Cronache di Mudfog (The Mudfog Papers), una serie di racconti satirici e distopici del celebre Charles Dickens – che di quella rivista fu anche direttore. In un episodio si narra di un parco tematico creato affinché comuni cittadini possano al suo interno sfogare liberamente i loro istinti più violenti, distruggendo oggetti di uso comune e robot antropomorfi che urlano quando colpiti. I racconti dickensiani altro non sarebbero che una parodia dell’impari sistema giudiziario in vigore Oltremanica nel periodo compreso tra la prima e la seconda rivoluzione industriale. Il 2 ottobre del 2016, a 180 anni circa dalla pubblicazione di quei racconti, negli Stati Uniti debutta una serie televisiva ideata da Jonathan Nolan, dal titolo “Westworld – Dove tutto è concesso”; della quale, secondo un articolo pubblicato su Rivista Studio, il racconto parodistico di Charles Dickens costituirebbe l’antecedente letterario:
Se siete veri fan di Westworld, la serie HBO ambientata in un distopico parco western, saprete che è tratta da un omonimo film del 1973 diretto da Michael Crichton. Ma forse non sapete che la trama ha un’antecedente letterario ancora più remoto: si tratta di un racconto di Charles Dickens pubblicato nel 1838, nel quale lo scrittore aveva immaginato un parco tematico dove poter sfogare gli istinti più violenti, grazie a robot antropomorfi. Nell’episodio, chiamato “Full Report of the First Meeting of the Mudfog Association for the Advancement of Everything” e parte delle più ampie Cronache di Mudfog, degli scienziati discutono diversi progetti futuristici. Tra questi, un certo Mr. Coppernose immagina un parco tematico molto simile a Westworld.
Immagine da Flickr.
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