Teodoro Dalavecuras su Startmag commenta la parabola politica di Alexis Tsipras.
Trovo singolare, al limite segno di ingratitudine, la circostanza che solo il Foglio e il Manifesto abbiano dedicato qualche millimetro/colonna della loro prima pagina alla notizia delle dimissioni rassegnate senza preavviso e in solitudine da Alexis Tsipras giovedì 29 giugno, tre giorni dopo l’ultima sconfitta elettorale di Syriza. Quella di Tsipras è un pezzo della storia europea degli ultimi dieci anni almeno (e non è detto che sia un pezzo già da archiviare perché anche nell’uscita di scena, dopo tre giorni di isolamento “assoluto” si è dimostrato il grande attore e al tempo stesso il grande regista della propria carriera che abbiamo conosciuto).
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