Su suggerimento di @equocanone
Jean Raspail ha profetizzato l’arrivo dei migranti in un libro-culto del 1973. Un autore “razzista” che angosciava Mitterrand e Reagan.
Non un buon libro, in termini letterari; è ripetitivo e i personaggi sono stereotipati. Ma ha un grande pregio: aver per primo intuito l’arrivo in Europa di grandi masse di diseredati e il collasso della civiltà europea. Raspail viene prima di tutti gli altri pessimisti francesi, Alain Finkielkraut, Renaud Camus, Eric Zemmour, Michel Houellebecq… Lungi dall’essere il “razzista” dipinto dalla gauche francese, come etnologo si è sempre messo alla ricerca di culture e popoli in via d’estinzione, dalla Patagonia all’Alaska, dalle Antille alle Ande. “Sono un difensore di tutte le razze minacciate, compresa quella bianca”, ha detto di sé.
Immagine by Ayack (Own work) [ CC BY-SA 3.0], via Wikimedia Commons
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