Un reportage di Vox racconta in un video la vita degli abitanti degli appartamenti gabbia a Hong Kong, paese con gli affitti più alti al mondo.
E’ più costoso vivere a Hong Kong rispetto a qualunque altra parte del mondo: Honk Kong è stata classificata come la città con il mercato immobiliare meno accessibile per otto anni consecutivi. I prezzi delle case sono quasi 20 volte il reddito annuale. Ciò significa che una famiglia che guadagna 50.000 $ sarebbe in media alla ricerca di una casa che costa 980.000$.
Centinaia di migliaia di persone di conseguenza vivono in appartamenti piccolissimi, molti non più grandi di un parcheggio. Case-gabbia per singole persone e per i loro effetti personali vengono invece impilate in una stanza per far sì che ci stiano più persone possibile. Gabbie a prezzi in continua crescita oltretutto. Molte grandi case vengono suddivise in piccoli spazi abitabili che possono contenere un tavolo, un letto e pochi oggetti. Uno spazio comune dove possono cucinare e lavare e un bagno aperto a tutti completano la dotazione di questi alloggi.
Forse la scarsità di suolo è una delle ragioni per la continua crescita dei prezzi delle abitazioni: sette milioni e mezzo di persone vivono ammassate in questa serie di isole. La stessa storia si ripete in molti luoghi che hanno esaurito la terra, come San Francisco o New York. Eric Wong, un inventore locale e uomo d’affari, ha intravisto un’opportunità di profitto in questa crisi di spazio vitale e ha costruito delle capsule abitative a misura di una o due persone, pensate per fornire una soluzione più efficiente e igienica alle case-gabbia o case-bara, mantenendo un prezzo relativamente basso.
Il video è sottotitolato in italiano.
A cura di @Temp e @Kenmare
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