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Verso la Moneda: le primarie in Cile [ES]

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A cura di @Luis.

Il 2 luglio si vota per le importanti Primarie in Cile: al voto vanno la coalizione di centrodestra ChileVamos e la sinistra alternativa di Frente Amplio.

Grandi aspettative per i risultati di ChileVamos, che raccoglie tutti i partiti di centrodestra che si oppongo all’attuale governo di Michelle Bachelet, dove l’ex-presidente Sebastian Piñera parte da gran favorito.

Per Piñera le consultazioni interne avrebbero dovuto essere vinte in maniera bulgara, prendendo più voti di tutti gli altri candidati messi insieme (visto che si organizzano le primarie lo stesso giorno per tutti i partiti), in modo similare a Bachelet 4 anni fa, per poi usare il risultato ottenuto per catapultarsi con forza verso la Moneda.

Ma i sui piani sono stati scmpigliati dagli scandali che l’hanno coinvolto, su tutti l’affaire Odebrecht, che gli hanno fatto perdere consensi, e dal fatto che il centrosinistra dell’odiata Bachelet ha preferito non cedere la confronto e presentarsi, con due candidati in contrapposizione, direttamente al primo turno.

Altro motivo di preoccupazione è la salita ne sondaggi dell’outsider, Manuel José Ossandón, candidato da indipendente, ma vicino all’ala più liberale della coalizione; quella di Ossandón rappresenta una sorta di scommessa da una destra liberale di appropriarsi dei temi cari all’anti-establishment, ammiccando più di una volta verso i pinochetisti, in tema di giustizia, che verso la sinistra extra-parlamentare, in tema di diritti civili.

Appare invece più monotona la sfida interna a Frente Amplio, organizzazione politica che trova il suo nucleo nei movimenti di protesta degli anni scorsi, a favore della riforma universitaria e dell’abolizione del sistema previdenziale di corte liberista, anche se ha attirato verso di sé dei fuoriusciti dal centrodestra.

La giornalista Beatriz Sánchez, candidata all’ultimo momento, ha un forte vantaggio su Alberto Mayol, l’altro candidato della coalizione e più vicino ai movimenti.

Arrivati a questo punto la vera incognita sembrerebbe essere quanto riuscirà Sánchez ad arrivare vicino a Piñera e quanto servirà questo per scardinare i candidati vicini al governo.

Immagine da Wikimedia Commons.


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