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10.000 pisolini da 4 secondi

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Barbara Paknazar ci presenta sul BoLive i pinguini della specie Pygoscelis antarticus e la loro curiosa caratteristica di addormentarsi più di 10.000 volte al giorno, ma per solo pochi secondi alla volta.
Il Pygoscelis antarticus, detto anche pinguino sottogola perché presenta una caratteristica fascia nera sotto la testa, vive sulle coste e su molte isole del Pacifico meridionale, oltre che negli oceani antartici. Questi pinguini sono considerati tra le specie più aggressive e irascibili e sono noti agli studiosi per la particolarità del loro microsonno. I pinguini sottogola si addormentano infatti più di 10.000 volte al giorno e lo fanno in media per soli 4 secondi di sonno, accumulando oltre 11 ore di sonno. Questi pisolini sono essenziali per consentire il ciclo riproduttivo di questi pinguini, che vivono in un ambiente ostile e pericoloso.

L’articolo del BoLive riferisce di uno studio da poco pubblicato sulla rivista Science, portato avanti dal team di Paul-Antoine Libourel nel Centro Ricerca sulle Neuroscienze di Lione.
Scrive Science:

Chiunque abbia guidato a tarda notte probabilmente riconoscerà i microsonni, quegli attacchi di “sonno” della durata di pochi secondi che saltano fuori, sgraditi, alla nostra attenzione altrimenti vigile. In alcuni contesti, tali interruzioni della veglia sono pericolose, ma se forniscono benefici cumulativi per il sonno, potrebbero essere utili in animali che altrimenti hanno bisogno di essere continuamente vigili. Libourel et al. ha testato questa ipotesi nell’allevamento di pinguini sottogola (Pygoscelis antarcticus) utilizzando il monitoraggio remoto dell’elettroencefalogramma (vedi la prospettiva di Harding e Vyazovskiy). I pinguini si sono addormentati più di 10.000 volte al giorno, solo per circa 4 secondi alla volta, ma sono comunque riusciti ad accumulare quasi 11 ore di sonno. Il loro successo riproduttivo suggerisce che questa strategia consente loro di ottenere il sonno di cui hanno bisogno.

Gli scienziati hanno studiato il comportamento e il ritmo sonno-veglia durante il periodo della nidificazione dei pinguini dell’isola di King George in Antartide, scoprendo che questo tipo di sonno li aiuta a difendere le uova dagli attacchi dei predatori come lo stercoraro antartico e a controllare l’aggressività di altri esemplari della colonia.

Nel dicembre del 2019 i ricercatori hanno applicato degli elettrodi e dei sensori non invasivi a 14 pinguini (facenti parte di una colonia di oltre 2.700 coppie) al fine di poter tracciare l’attività elettrica del loro cervello attraverso elettroencefalogrammi. L’analisi di questi dati, unita a segnali GPS utili per seguire i movimenti e riprese video, ha consentito di scoprire che questi uccelli trascorrono quasi metà della loro giornata dormendo, ma lo fanno in modo incredibilmente frazionato, sommando brevissimi micro-sonni. La durata media di ciascun “pisolino” è risultata essere di appena 4 secondi e il sonno più lungo registrato ha raggiunto un massimo di 34 secondi.

Questo studio ha svelato come anche un sonno frammentato possa consentire il riposo e il recupero fisico e mentale. L’articolo infatti spiega che il tipo di sonno rilevato nei pigoscelidi antartici è a onde lente, quindi profondo e ristoratore.

E’ noto che gli uccelli dormono meno dei mammiferi e in linea generale il modo di riposare delle diverse specie animali continua ad avere molti aspetti misteriosi. Pensiamo, ad esempio, alla stragegia del letargo adottata da alcuni mammiferi per superare le rigide temperature invernali e la scarsità di cibo. Tra i primatisti in questo ambito ci sono marmotte e ghiri che rimangono in questo stato di quiescienza per oltre sei mesi, mentre gli orsi entrano in una condizione di semi-vigilanza che consente il mantenimento di un buon livello di reattività agli stimoli esterni. Ci sono poi animali, come balene e delfini, capaci di dormire con un solo emisfero cerebrale alla volta e altri, come le giraffe o gli elefanti africani, a cui bastano due ore di sonno al giorno.


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