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La bibbia neonazista

La bibbia neonazista

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A cura di @NedCuttle21(Ulm) (modificato).

In un articolo pubblicato su Valigia Blu, Leonardo Bianchi racconta di come un romanzo distopico pubblicato nel 1978  (I diari di Turner, di William Luther Pierce) abbia ispirato e continui a ispirare – in particolare negli Stati Uniti – l’estremismo di destra.

Un plotone di agenti dell’FBI sta circondando una casa di legno sull’isola di Whidbey, circa cinquanta chilometri a nord di Seattle, il 7 dicembre del 1984. L’uomo all’interno, che si chiama Robert Jay Mathews, non solo rifiuta di uscire – è pronto a dare battaglia.

Dentro l’edificio piovono granate stordenti e fumogeni, che però non sortiscono alcun effetto: l’assediato indossa una maschera antigas. Un paio di agenti provano a sfondare la porta, ma sono investiti da una sventagliata di piombo. Nella notte un elicottero si avvicina all’abitazione ma viene raggiunto dai colpi ed è costretto a battere in ritirata.

Nel frattempo, con una manovra a tenaglia, gli agenti a terra riescono a lanciare dei razzi di segnalazione che fanno detonare granate e munizioni all’interno dell’abitazione. Mentre scoppia un incendio, l’uomo continua a sparare con un mitragliatore. Smette solo quando le fiamme hanno completamente avvolto la struttura.

Diverse ore dopo, quando il fuoco si è placato, le forze dell’ordine trovano dei resti umani. Sono dell’uomo che, secondo i rapporti ufficiali, ha sparato più di mille colpi in qualche ora. Il suo nome è Robert Jay Mathews: aveva 31 anni, ed era il leader di una cellula terroristica neonazista.


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