Su La voce di New York Luca Passani affronta il tema della promozione dell’italiano all’estero, mettendo a confronto l’involontario effetto Måneskin con le iniziative del più importante istituto di ricerca sulla lingua del sì, l’Accademia della Crusca.
I Måneskin sono un gruppo rock italiano finalista di XFactor nel 2017, vincitori di Sanremo e dell’Eurovision Song Contest nel 2021. Sono la prima band italiana entrata nella Top Ten nel Regno Unito e classificatasi prima nella Hot Hard Rock Song statunitense.
Scrive Luca Passani:
Con la loro vittoria all’Eurovision di Rotterdam, i quattro ragazzi romani hanno portato milioni di stranieri a compulsare Google per capire il senso di quel rock ribelle.
La scorsa settimana sono successi due avvenimenti solo apparentemente scollegati tra loro: i Måneskin hanno vinto l’Eurovision Song Contest a colpi di Rock&Roll e il presidente della Crusca, Claudio Marazzini, ha dato inizio ad una discussione sull’uso degli inglesismi nella lingua italiana sul sito stesso dell’Accademia da lui diretta.
Qual è il collegamento? Entrambi sono significativi di come la lingua italiana andrà a porsi nel contesto internazionale e del suo rapporto con l’inglese, la lingua globale. Questa è una discussione importante. Qualche giorno fa un articolo di Severino Salvemini sul Corriere argomentava che la nostra lingua vada promossa internazionalmente anche per un motivo molto utilitaristico. La lingua italiana è ambasciatrice del Made in Italy e promuoverla va di pari passo con il rilancio e la salute della nostra economia. L’Italia all’estero può essere venduta bene quando riesce a fare innamorare del proprio stile e della propria cultura, e la lingua di Dante, così “facile” e orecchiabile, è una delle vie che può condurre gli stranieri a invaghirsi del bel paese.
Immagine da Pixabay
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