Il Guardian pubblica i risultati di un’inchiesta fatta dai suoi giornalisti, che hanno finto di essere clienti interessati all’acquisto di passaporti falsi, venduti da un cittadino uzbeko, che permetterebbero l’ingresso anche in Europa ed USA.
Il Guardian dice di essere a conoscenza di almeno dieci casi in cui questi passaporti sono stati usati per attraversare il confine fra Siria e Turchia. Vengono venduti in luoghi come Al Hawl, il campo profughi nel nord-est della Siria in cui sono rifugiate 60.000 persone, alcune delle quali si presume intrattengano legami con l’ISIS:
The Uzbek’s business is doing so well he recently opened a new channel on the encrypted messaging app Telegram with the official-sounding name “Istanbul Global Consulting”. […]
“I do not ask about which group someone is with. I am willing to work with anyone,” the Uzbek said in a message chat with the Guardian, which posed as an interested client. “It is not my job to see who is bad and who is not. The security services should deal with it.”
La qualità delle falsificazioni è molto migliorata nel tempo, tanto da ingannare un controllo frettoloso: il materiale mostrato dal falsario sembra includere le filigrane e gli ologrammi presenti nella maggior parte dei passaporti. Il prezzo dipende dalla attrattività del paese scelto: quelli più cari raggiungono le 11,000 sterline (13.000 Euro) e sono passaporti dei Paesi dell’Unione Europea. E non è l’unico tipo di documento che viene contraffatto:
To make sure a person disappears completely, for $500 the Uzbek seller can even offer a Turkish death certificate that can be sent to their home country’s consulate. “Unless you are Abu Bakr Baghdadi [The IS leader, killed in 2019] no one would go to the morgue to check if you really died. They would just accept that document and enter it into the system,” he said.
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