L’arrivo del mese di settembre può portarci alla disperazione proprio come il personaggio di questa striscia dell’ottimo illustratore Massimiliano Favazza. Un po’ di angoscia la provo anch’io ogni anno, però devo dire che allo stesso tempo vivo questo momento come il vero Capodanno. È tutta colpa della scuola, perché a settembre inizia l’anno scolastico. Si ritorna in aula e tutto è leggermente più diverso, come se sul Grande Mixer qualcuno avesse alzato ogni singolo parametro di una tacca in su, e anche quello che a maggio sembrava un pischello torna in aula un po’ più vecchio.
A proposito di pischelli e di vecchi: il buon AnotherGreenWorld in un commento ad una bella segnalazione di Windy (La Musica e i servizi di streaming [EN]) ha rilanciato con un articolo molto interessante intitolato “Is Old Music Killing New Music”? Si tratta di un timore che è quasi una certezza e che gira già da parecchio tempo – IlPost ne aveva già parlato nel 2019, per esempio. I punti dell’autore, Ted Gioia, dipinge un quadro piuttosto angosciante:
The leading area of investment in the music business is old songs. Investment firms are getting into bidding wars to buy publishing catalogs from aging rock and pop stars. The song catalogs in most demand are by musicians who are in their 70s or 80s (Bob Dylan, Paul Simon, Bruce Springsteen) or already dead (David Bowie, James Brown). Even major record labels are participating in the rush to old music[…] In a previous time, that money would have been used to launch new artists.
The best-selling physical format in music is the vinyl LP, which is more than 70 years old. I’ve seen no signs that the record labels are investing in a newer, better alternative—because, here too, old is viewed as superior to new. In fact, record labels—once a source of innovation in consumer products—don’t spend any money on research and development to revitalize their business […]
Record stores are caught up in the same time warp. In an earlier era, they aggressively marketed new music, but now they make more money from vinyl reissues and used LPs. Radio stations are contributing to the stagnation, putting fewer new songs into their rotation
When a new song overcomes these obstacles and actually becomes a hit, the risk of copyright lawsuits is greater than ever before. The risks have increased enormously since the “Blurred Lines” jury decision of 2015 […] Adding to the nightmare, dead musicians are now coming back to life in virtual form—via holograms and “deepfake” music—making it all the harder for young, living artists to compete in the marketplace.
Recentemente ho litigato aspramente (nella mia testa) con una persona che su Facebook aveva postato la Hit Parade di 50 anni fa in Italia: “Praticamente tutti questi artisti sono rimasti, di quelli di oggi non ne rimarrà nessuno”. Da una parte, insomma, questa classifica del 1972:
- Mina – Mina
- Lucio Battisti – Umanamente uomo: il sogno
- Fabrizio De Andrè – Non al denaro…
- OST Arancia Meccanica
- Mina – Cinquemilaquarantatre
- John Lennon – Imagine
- Orme – Uomo di Pezza
- Jethro Tull – Thick as a brick
- Ornella Vanoni – Un gioco senza età
- Emerson Lake & Palmer – Trilogy
Dall’altra, questa del 2020:
- Marracash – Persona
- Sfera Ebbasta – Famoso
- Tha Supreme – 23 6451
- Ghali – DNA
- Guè Pequeno – Mr. Fini
- Ernia – Gemelli
- Tiziano Ferro – Accetto Miracoli
- Pinguini Tattici Nucleari – Fuori dall’hype
- Me contro Te – Il fantastico mondo dei contro Te
- Tedua – Vita vera mixtape
Tra cinquant’anni potremo guardare questa classifica del 2020 come oggi guardiamo quella del 1972? Chi tra questi artisti potremo dire fondamentale nel lontano 2072?
Diteci, insomma: quale artisti emersi negli ultimi 10-15 anni rimarranno nella storia della musica italiana?
Le classifiche quando questo post è stato scritto (in grassetto le new entry rispetto alla volta scorsa)
Top 3 Album su Spotify Italia:
Sirio, Lazza
Taxi Driver, Rkomi
Blu Celeste, BLANCO
Top 3 Album su Spotify Mondo:
Un Verano Sin Ti, Bad Bunny
Harry’s House, Harry Styles
Reinassance, Beyoncé
Top 3 Album su Album of The Year (con più di 10 recensioni):
Ants From Up There, Black Country, New Road
Reinassance, Beyoncé
Supernova, Nova Twins
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