In questo articolo pubblicato da Insight Crime – corredato da un reportage fotografico – viene raccontata la storia di Carlos (nome di fantasia), che dal Guatemala è stato convinto da un amico a iniziare a lavorare per i cartelli della droga messicani, prima come guardia del corpo, poi come sicario.
La storia di Carlos si snoda come un classico dei thriller di frontiera: la gioventù a contatto con la violenza delle gang guatemalteche, gli innumerevoli tentativi di attraversare la frontiera con gli USA tramite l’aiuto di coyote, sempre falliti; gli inizi al soldo dei Cartelli della droga messicani e la spirale di violenza che lo porterà a commettere atrocità pur di dimostrare fedeltà al suo capo, Cherry.
Like a drill sergeant, Cherry then went one by one down the row of his new recruits, asking them what talents they had, if they knew how to manage weapons, or other ways in which they could be useful. When he got to Carlos and saw his tattoos, he asked him if he was a cholo, slang for a gang member in Mexico.
“Yeah, I’m a gang banger,” Carlos told him.
Cherry smiled.
“I’m going to make you a famous sicario (hitman),” he told Carlos.
Carlos beamed. He liked the attention.
L’articolo contiene la descrizione dettagliata di scene piuttosto cruente. Il racconto di Carlos è stato corroborato da alcuni dei suoi ex compagni di militanza.
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