Un articolo di Gian Antonio Stella, sul Corriere della Sera, metteva in luce le contraddizioni e le sfide legate alla realizzazione della ciclovia del Lago di Garda, un’opera la cui costruzione è stata avviata nel 2016 che avrebbe dovuto permettere di spostarsi tutto intorno al più grande lago d’Italia.
Già nel 2022 Il Dolomiti riferiva dei costi alle stelle e dell’impatto ambientale dell’opera:
In vari punti del lago di Garda si sta lavorando alla realizzazione del progetto della ciclovia del Garda, un “anello” che unirà le varie località del lago più grande d’Italia. Le parti di ciclabile che sono già state inaugurate stanno raccogliendo molti apprezzamenti e attirano moltissimi turisti. Eppure non mancano le criticità. La consigliera provinciale di Europa Verde Lucia Coppola parla di “costi alle stelle” e di un vero e proprio “sfregio del paesaggio”. Secondo la consigliera oltre ai costi non bisogna dimenticare che il progetto si inserisce in un contesto ambientale estremamente delicato e instabile: “Solo perché si parla di biciclette non significa che un’opera così impattante diventi automaticamente anche sostenibile”.
I costi, che dallo studio iniziale sarebbero dovuti essere all’incirca doppi rispetto a una normale pista ciclabile, si sono rilevati superiori all’incirca di 19 volte rispetto a quanto preventivato principalmente a causa del rischio idrogeologico cui sono esposti i territori interessati.
Il progetto venne accolto inizialmente con entusiasmo:
“Era partita nel 2016, ricorda l’allora ministro Graziano Delrio, come «una cosa bella e buona destinata a chi ama un turismo sereno e sostenibile”
ma solleva oggi seri interrogativi sul vero valore delle infrastrutture turistiche rispetto alla preservazione del paesaggio e delle comunità locali.
“Via via che l’ambizione d’una ciclabile spettacolare da piazzare sul mercato dello show-tourism s’è impossessata degli amministratori, ogni senso della misura è sparito. E così ogni cautela.”
La crescita del turismo, sebbene economicamente vantaggiosa, porta infatti con sé una serie di problemi, inclusi sovraccarichi abitativi e infrastrutturali, che minacciano l’identità dei luoghi.
Tra pedalate di contestazione, modifiche al percorso, esposti in Procura per ottenere la sospensione dei lavori, dubbi sulla sicurezza a causa delle frane, la discussa opera va avanti.
“Sospensione immediata dei lavori”. E’ questa una delle richieste contenute nell’esposto che è stato presentato da Alleanza Verdi e Sinistra, con la senatrice Aurora Floridia, e dai colleghi Pietro Patton e Luigi Spagnolli del Gruppo per le Autonomie sui lavori che sono in corso per la Ciclovia del Garda. La presentazione dell’esposto alla Procura di Verona è arrivata in seguito alle preoccupazioni crescenti sulla sicurezza e l’impatto ambientale dei lavori in corso sul tratto della Ciclovia del Garda a Malcesine, in località Baitone. Vengono posti in evidenza “gravi problematiche idrogeologiche e ambientali, e i rischi per l’incolumità pubblica”. Per i parlamentari “Non è più possibile ignorare la devastazione ambientale e il rischio alla sicurezza che sta colpendo il nostro territorio. L’attuale progetto della ciclovia non offre garanzie di sicurezza per cittadini e turisti”.
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