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il mare è un campo minato

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Il 12 giugno 2025 il magazine online BBC Future pubblica un articolo dal titolo “‘The sea is like a minefield’: The web of illegal fish traps in Italy’s Mediterranean” che parla del problema delle reti da pesca illegali diffuse nel Mediterraneo, in particolare nelle coste intorno alla Sicilia.

Le reti illegali, chiamate FADs (fish aggregating devices), sono strutture fatte di fili di plastica legati a pesi che le ancorano al fondale, da cui sporgono reti da pesca dove il pesce viene catturato.

Per la legge italiana questo tipo di artefatti è illegale, non solo perché non sono biodegradabili, ma anche perché non sono segnalate con i GPS e non hanno indicazioni di riconoscimento che permettano di ricondurle alle barche da pesca che le hanno posate. Inoltre, per permettere il galleggiamento delle reti e l’ancoraggio al fondo, i pescatori utilizzano contenitori di ogni tipo: vecchi fusti di oli minerali, contenitori di detersivi o solventi usati per l’edilizia, o anche contenitori di carburante.

L’organizzazione Sea Shepherds organizza durante l’anno varie campagne di rimozione dei FADs illegali, con la collaborazione delle capitanerie di porto. Dice il comandante di fregata Nicola Silvestri, comandante del Centro di Controllo della Pesca della Sicilia Occidentale:

All the FADs removed by the Sea Shepherds from the South Tyrrhenian Sea are illegal and made of plastic […] They also lack markings which allow them to be traced back to the fishing boat that used them.

Un altro problema rappresentato dalle FADs illegali è che sono semplici da realizzare, poco costose ma estremamente dannose per l’ecosistema marino. Esse infatti vengono depositate in aree molto frequentate da diverse specie di pesci, ma anche da altri animali marini quali tartarughe, delfini, varie specie di squali e balene megattere. Inoltre, dato che non vengono rimosse alla fine della stagione estiva, possono essere strappate dalle tempeste invernali e trasportate dalle correnti come rifiuti plastici.

Solo nel mar Tirreno Meridionale, secondo l’organizzazione Sea Shepherds, ci sono oltre 36 mila FADs illegali, ognuna composta da oltre 1 km di cavi di nylon e contenitori plastici di varia origine:

In a single night, Morello [presidente di Sea Shepherds Italia, N.d.M.] says the Sea Shepherds discovered around 912 FADs in the waters surrounding the Sicilian island of Alicudi, each one composed of more than 1km (0.6 miles) of nylon threads. “Multiplying the number of FADs we found by the medium length of each thread, the total length of lines used in this area is a staggering 43,200 km (26.284 miles) of nylon: this is more than the circumference of the entire planet Earth,” says Morello.

Ma che fine fa la plastica recuperata dalle FADs illegali?

Nel 2022 Sea Shepherds ha stretto degli accordi con l’azienda iMilani, che si occupa di realizzare contenitori dalla plastica riciclata. Insieme hanno creato il progetto Sea Turtle Crates project attraverso il quale l’azienda, riutilizzando la plastica delle FADs illegali, produce contenitori utilizzati per il salvataggio e trasporto delle tartarughe marine ferite o liberate dalle reti.

After the entangled turtles have been freed from the FADs, they are put into the crates which Sea Shepherd uses to transport them to veterinarians. Six loggerhead turtles have been rescued to date and 100 turtle recovery boxes have been created from FADs, says Roberto Milani, founder of iMilani and a freediver.


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