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Il posto fisso non c'è più da un pezzo

Il posto fisso non c'è più da un pezzo

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Dario Di Vico sul Corriere della Sera fa il punto sulla reale situazione del lavoro, e consiglia di rendersi indispensabili e stare sui social network.

La querelle sul posto fisso ricorre spesso nella politica italiana degli ultimi anni e quasi sempre in riferimento all'articolo 18. Ne discussero animatamente Massimo D'Alema e Sergio Cofferati, ne parlarono due anni fa Mario Monti e il ministro Elsa Fornero e l'ha ripreso ieri Matteo Renzi. Via via che la polemica si ripete risulta sempre più facile argomentare il tramonto del mito dell'inamovibilità. È cambiata profondamente la geografia della produzione: molte lavorazioni sono state esternalizzate, sono nate intere filiere tutte al di fuori della casa madre, i cicli economici sono diventati più nervosi e anche la predisposizione di quelli che una volta si chiamavano «programmi produttivi» è diventata più erratica. Quando finalmente usciremo da questa crisi questi fattori saranno ancora più evidenti e avremo un andamento dell'economia a dente di sega, con fermate anche lunghe e improvvisi ricorsi allo straordinario o al lavoro nelle giornate festive. All'Electrolux già sta succedendo così, si alternano di fatto orari ridotti e prestazioni supplementari.

Nella rassegna stampa Treccani trovate tutto l’articolo in PDF.

Da uno spunto de ilpost.

 


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