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Hopper a Bologna

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Su suggerimento di @Gerty

In occasione della mostra in Palazzo Fava a Bologna Tommaso Alberini analizza su Il Foglio il successo di Edward Hopper, evidenziando le diverse fortune delle sue opere in Europa e in America.

Dicono abbia dipinto il silenzio, per questo lo chiamano il pittore della solitudine. Lui rispondeva “sono leggermente disumano, ho sempre voluto soltanto dipingere la luce del sole sulla parete di una casa”. Edward Hopper in America è ed è stato un’icona dell’arte contemporanea, tanto che nel ’56 il Time gli dedicò la copertina di Natale. In Europa, invece, la sua fama non è mai decollata, forse per quel certo snobismo verso tutto ciò che di culturale proviene dagli Stati Unit. Qui da noi il nuovo contro il vecchio perde sempre: vuoi mettere Hopper contro Caravaggio? O contro Vermeer?

 

Immagine da Wikimedia Commons


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